Un tributo laico alla figura del 4 ottobre

Il 4 ottobre si celebra la ricorrenza di San Francesco d’Assisi, una figura che, pur essendo profondamente legata alla tradizione religiosa, ha lasciato un’impronta che trascende i confini della fede. Oggi, molti ricordano San Francesco non solo per la sua spiritualità, ma anche per il suo messaggio universale di amore verso la natura e il suo stile di vita semplice, improntato al camminare come espressione di libertà e vicinanza al mondo naturale.

La Natura: un maestro e un compagno

San Francesco è celebre per il suo rapporto intimo con la natura, al punto che viene spesso descritto come il “santo patrono degli ecologisti”. Le sue azioni e i suoi insegnamenti trasmettono un messaggio chiaro: la natura non è solo una risorsa da sfruttare, ma un compagno di vita da rispettare e custodire.

Nella sua celebre “Preghiera delle Creature” o “Cantico di Frate Sole”, Francesco parla di ogni elemento della natura come di un fratello o una sorella. Il sole, la luna, il vento, l’acqua, il fuoco e la terra: tutti diventano parte della stessa famiglia umana e spirituale. Questo sentimento, seppur radicato nella sua visione religiosa, ci offre una prospettiva laica molto attuale, soprattutto in un’epoca in cui il tema dell’ambiente è al centro delle preoccupazioni globali.

San Francesco ci ricorda che ogni elemento della natura ha un suo valore intrinseco, e invita a vedere il mondo naturale non come un bene da possedere, ma come un dono da preservare. Questa visione è straordinariamente moderna: risuona con la sensibilità contemporanea verso la crisi climatica e la necessità di ristabilire un equilibrio tra l’uomo e il pianeta.

Il Camminare: un atto di semplicità e riflessione

San Francesco d’Assisi ha scelto una vita povera, fatta di gesti semplici e privi di eccessi. Camminare era uno di questi gesti. Non solo un modo per spostarsi da un luogo all’altro, ma un vero e proprio stile di vita. Il camminare, per Francesco, era una forma di riflessione, di meditazione in movimento. Lo aiutava a sentirsi in contatto con se stesso, con gli altri e con la natura che lo circondava.

Oggi, il camminare sta riscoprendo una grande importanza come attività salutare, ecologica e spirituale, anche al di là delle credenze religiose. Camminare ci permette di rallentare, di osservare il mondo con occhi nuovi e di riconnetterci con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda.

In un mondo sempre più frenetico, dove la tecnologia ci allontana spesso dalla nostra esperienza fisica del paesaggio, la figura di San Francesco ci invita a riscoprire il valore del movimento lento, dell’osservazione attenta e del contatto diretto con la terra. Camminare, come lui ci insegna, non è solo un esercizio fisico, ma un modo per coltivare la propria interiorità e il rispetto per ciò che ci circonda.

L’attualità del messaggio di San Francesco

Nonostante siano passati secoli dalla sua morte, il messaggio di San Francesco rimane profondamente attuale. Il rispetto per la natura e l’adozione di uno stile di vita semplice sono temi che oggi risuonano con forza, in un’epoca di consumismo sfrenato e degrado ambientale. San Francesco ci mostra che il cammino verso una vita più sostenibile passa attraverso piccole azioni quotidiane: il rispetto per il creato, la sobrietà nei consumi, il prendersi cura della terra e delle sue creature.

Anche dal punto di vista laico, San Francesco è un esempio di come un individuo possa vivere in armonia con il mondo naturale, trovare la propria pace interiore e ispirare gli altri con un semplice cammino. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di modelli che ci ricordino l’importanza di tornare a una relazione più sana con la natura, non come dominatori, ma come custodi.

Un cammino da seguire

San Francesco, con il suo amore per la natura e il suo spirito di semplicità, ci insegna che ogni passo che facciamo può essere un atto di rispetto per il mondo che ci circonda. Celebrare la sua ricorrenza il 4 ottobre può essere un’occasione per riflettere sul nostro rapporto con la natura e per riscoprire la bellezza del camminare, non solo come mezzo di trasporto, ma come forma di meditazione, di scoperta e di connessione con il mondo.

La sua figura, anche vista in una chiave laica, ci invita a ritrovare l’equilibrio tra il nostro stile di vita moderno e l’ambiente, seguendo un cammino di consapevolezza, rispetto e semplicità. Un cammino che, come ci ha insegnato San Francesco, non richiede grandi mezzi, ma solo la volontà di ascoltare il vento, di osservare le stelle, e di sentire la terra sotto i piedi.