La Rivista Trekking&Outdoor, recapitata negli anni passati nelle case di molti soci FederTrek, anche grazie al costo agevolato a loro dedicato, è un pezzo di storia dell’escursionismo. Il quotidiano La Stampa le ha dedicato un articolo, di cui vi proponiamo un estratto.
Cambia passo il turismo a causa del virus e diventa lento. In questi mesi molte persone hanno scoperto il piacere di camminare, esplorato i dintorni di casa per poi inoltrarsi alla ricerca di nuovi panorami: intrepidi con la pancetta, il fiatone e i capelli bianchi, giovani connessi alla rete e signore che fanno salotto camminando. L’ultimo numero della rivista Trekking dedica un articolo del vicedirettore Massimo Clementi al cambiamento che potrebbe trasformare turisti frenetici in viaggiatori consapevoli.
Sono 308 i numeri pubblicati dalla rivista che, prima in Italia, ha esplorato le risorse dell’escursionismo a piedi dal dicembre 1984. Due anni dopo Trekking è approdata on line trekking.it . Come sottolinea il suo fondatore e direttore, Italo Clementi, «Siamo stati fra i primi, in questo settore, a credere alle potenzialità di Internet. Oggi contiamo oltre 700 mila visualizzazioni al mese e pensiamo di superare il milione entro fine agosto».
La filosofia che guida l’impresa editoriale si basa su alcuni principi fondamentali che Clementi esprime così: Trekking è emozione – trekking è conoscenza profonda dei territori che si attraversano – trekking è interscambio culturale con le popolazioni che vivono lungo l’itinerario – trekking è sentire odori, silenzi, rumori – trekking è riscoprire sapori autentici.
Ogni numero è dedicato ad itinerari a cui si affiancano approfondimenti scritti da esperti, sul benessere, sulle attrezzature e articoli legati all’attualità, come gli effetti psicologici del lockdown su chi, abituato a camminare, si è trovato confinato in casa. Ma, appena è stato possibile, è ripartito trascinando con sé nuovi estimatori dell’andare lento.
Fra le iniziative della rivista il progetto «Sulle Orme di…?» sviluppato con il MIUR, nelle scuole di sette regioni: i ragazzi hanno progettato pacchetti di soggiorno per le scolaresche in gita d’istruzione con una giornata dedicata al trekking.
Prosegue Italo Clementi: «Ho sempre creduto che l’escursionismo a piedi – inteso non come gesto atletico, ma come filosofia di vita capace di far dialogare le aspettative della società e dell’economia a vantaggio dell’ambiente, delle relazioni fra chi arriva e chi accoglie anche in territori, come le aree interne dei nostri Appennini, dove scarseggiano altre risorse economiche. Molto c’è ancora da fare sia per la messa in sicurezza dei sentieri sia per il miglioramento di ostelli, B&B, agriturismi e altre strutture di ospitalità. Ma ancora più e necessario migliorare l’informazione non solo sui percorsi ma anche per date di apertura, orari, servizi offerti delle strutture ricettive».
Di seguito il link all’articolo completo pubblicato dal quotidiano La Stampa.