Il LUPO è una risorsa per i territori
Torna in discussione in sede di conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano Nazionale per la Gestione del Lupo.
FederTrek riconosce al lupo un grande valore simbolico e la potenzialità sociale nel ricreare un sano equilibrio con l’ambiente naturale. Durante le nostre escursioni abbiamo avuto modo più volte di emozionarci per il casuale incontro con questo straordinario animale, che appassiona grandi e piccini di fronte alla scoperta delle sue tracce o nell’ascolto durante i racconti di quei pastori che sono tornati a conviverci pacificamente.
La conservazione del lupo è un tema che riteniamo vada affrontato da un punto di vista della gestione ambientale, ma ancor prima è una potenzialità di sviluppo per i territori in cui è presente. Da sempre le nostre associazioni lavorano per la valorizzazione del patrimonio naturale ed assistiamo sempre più frequentemente all’esigenza di una fruizione esperienziale della natura. Tale tendenza crea una nuova prospettiva sulle possibilità di sviluppo dei territori dell’Appennino, che non può assolutamente prescindere da una stretta tutela e sorveglianza dell’ambiente e delle specie animali che lo popolano.
FederTrek accoglie con favore l’approccio partecipativo con cui è stato elaborato il Piano Nazionale per la Gestione del Lupo, ritenendo che questa sia la strada da intraprendere per una gestione condivisa ed efficace delle risorse naturali.
Temiamo tuttavia che la mancanza di fondi metta a rischio la sua applicazione. Abbiamo visto troppo spesso come le azioni di prevenzione rischiano di ricadere economicamente sugli allevatori ed agricoltori accentuando il clima di conflittualità verso la specie.
Il bracconaggio, frutto di questa conflittualità, è la prima causa di mortalità della specie, dentro e fuori le aree protette. Purtroppo, su questo aspetto, il Piano combatte il fenomeno solamente attraverso misure indirette dissuasive, sulla cui efficacia nutriamo dubbi. Il controllo sui cani vaganti e sugli ibridi risulta senza dubbio una delle azioni più urgenti da mettere in atto poiché sono proprio questi il più delle volte la causa della conflittualità con gli allevatori ed è un fenomeno che, se non controllato, rischia di mettere il lupo nuovamente a rischio per la perdita del patrimonio genetico.
In merito al punto più discusso del Piano (parte III punto 7), FederTrek crede fortemente nella convivenza fra le specie e non ritiene che l’abbattimento sia una misura idonea, anche se estrema e con l’obiettivo di mitigare la tensione sociale. Riteniamo che le condizioni necessarie al solo avvio dell’iter per la richiesta di rimozione di individui problematici, rappresentino di per sé delle azioni che favoriranno la risoluzione dei conflitti e renderanno sempre meno necessaria ed attuabile la misura dell’abbattimento. È importante segnalare che la deroga al divieto di rimozione di singoli individui di lupo non potrà in alcun modo essere correlata alla “impunità per le uccisioni illegali”, di cui rimangono responsabili unicamente i preposti organi di controllo e vigilanza.
Per questo motivo un importante compito dovranno svolgerlo le associazioni ambientaliste e la società civile, vigilando sulla corretta applicazione della legislazione a tutela della specie.
Ci auguriamo quindi che si vada verso la ricerca di un modello di convivenza che dia risposta alle aspettative di sviluppo socio-economico di chi vive e lavora nei territori, ma che garantisca la tutela dalla fauna selvatica.